La SIPS si associa a Francesco D'Auria nel suo ricordo

 

ADDIO A CARLO BERNARDINI

Lecce, 22 aprile 1930 – Roma, 21 giugno 2018



Carlo Bernardini, decano dei fisici italiani e nostro Presidente onorario, si è spento all’età di 88 anni a Roma il 21 giugno scorso, lasciandoci una grande eredità che spazia dai contributi alla costruzione del primo sincrotrone alla sua attività di comunicatore che lo ha portato più volte anche a esporsi in “prima linea” in difesa della ricerca scientifica in Italia.

Nato a Lecce il 22 aprile 1930 venne a Roma subito dopo gli studi classici e si iscrisse alla facoltà di Fisica della Sapienza dove si laureò nel 1952. Cominciò da subito a lavorare accanto ai grandi protagonisti della fisica italiana di allora: personaggi come Edoardo Amaldi, Enrico  L’ateismo e la laicità sono valori dello stesso carattere della libertà. Dell’altruismo, della solidarietà, dell’equità; ovvero di quelle qualità che danno un senso della vita che si può così veramente definire, con incontestabile compiacimento, “Umana”Carlo BernardiniPersico e Giorgio Salvini. Fu sostanzialmente uno degli ultimi eredi morali di via Panisperna.

Nei Laboratori di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), sotto la guida di Bruno Touschek, contribuì alla realizzazione del primo Anello di Accumulazione (AdA) e del primo sincrotrone, Adone. 

Insegnò dapprima (dal 1969 al 1971) a Napoli, nell’Università Federico II, Fisica generale, per poi insegnare a Roma, all’Università alla Sapienza, Modelli e metodi matematici della fisica. 

Carlo Bernardini è stato anche un “comunicatore”: autore di saggi e di “lezioni pubbliche” ha sempre sostenuto, anche su questa rivista, l’importanza di una comunicazione “semplice e chiara” della scienza. Amava raccontare, con grande chiarezza ma con rigore, la fisica, la sua storia e i suoi progressi e le questioni “ancora aperte” su cui i ricercatori erano ancora impegnati e il “perché”; trasmettendo in questo modo tutta la passione. Ma non solo.

Scrittore critico della società contemporanea, era amareggiato dal disinteresse che il Paese mostrava e mostra nei confronti della scienza: era solito affermare che solamente il metodo scientifico poteva salvarci dalle “barbarie” dell’ignoranza. Il suo impegno lo portò a militare tra i fondatori dell’Unione Scienziati per il Disarmo (Uspid) e a dirigere, era il 1982, una tra le più antiche riviste di divulgazione scientifica: “Sapere”.

Ho incontrato girovagando su internet questa affermazione (di Daniela Minerva su R.it) “Chi voglia capire cosa è successo all'intelligenza di questo Paese negli ultimi 30 anni, li rilegga e vi troverà le ragioni profonde della nostra crisi”, già forse sarebbe auspicabile rileggere i suoi libri:


Libri non specialistici: 

•           Idee per il governo. La ricerca scientifica, Laterza, 1995

•           La fisica nella cultura italiana del Novecento, Laterza, 1999

•           Contare e raccontare. Dialogo sulle due culture, Laterza, 2003 (con Tullio De Mauro)

•           Fisici italiani del tempo presente: storie di vita e di pensiero. Venezia, Marsilio, 2003 (con Luisa Bonolis)

•           Le idee geniali. Brevi storie di scienziati eccellenti, Dedalo, 2005 (con Silvia Tamburini)

•           Che cos'è una legge fisica, Editori riuniti, 2006

•           Fisica vissuta, Codice, 2006

•           Prima lezione di fisica, Laterza, 2007

•           Il cervello del Paese. Che cosa è o dovrebbe essere l'Università, Mondadori Università, 2008

•           Incubi diurni. Essere scienziati e laici, nonostante tutto, Laterza, 2010

•           La probabilità fa al caso nostro. Le leggi del caso, Carocci, 2014 (con Silvia Tamburini)

 no 2018


Carlo Bernardi Riunione SIPS Accademia Licei Roma 2011